Il gelato al cioccolato
Il cioccolato è un alimento derivato dai semi dell’albero del cacao, ridotto in pasta e miscelato con zucchero e altri ingredienti facoltativi, come il latte, le mandorle, le nocciole, il pistacchio o altri aromi, per ottenere seguenti principali prodotti:
- fondente: polvere di cacao, burro di cacao, zuccheroe vaniglia;
- al latte: come sopra, ma con aggiunta di latte;
- bianco: burro di cacao, zucchero, vaniglia, latte.
Il cioccolato fa bene!
Da più parti arrivano le conferme che il cioccolato riduca i fattori di rischio cardiovascolare attraverso il suo alto contenuto di flavonoidi, cui è riconosciuto un elevato potere antiossidante.
Altri studi dimostrano come l’assunzione di cioccolato stimoli il rilascio di endorfine, in grado di aumentare il buon umore!Correlano infatti la feniletilammina contenuta nel cioccolato con la diminuzione del fenomeno della depressione.
Del resto, anche senza essere scienziati, chi non ha cercato qualche volta consolazione nel cioccolato?
Da quanto viene asserito da altri studi, inoltre, il cioccolato avrebbe un’influenza positiva aumento del desiderio sessuale, proprio come sosteneva un professionista in materia: Giacomo Casanova.
Liberi dunque dai sensi di colpa, ma attenti: alcuni studi sembrano confermare che il consumo frequente di cioccolato possa condurre a una particolare forma di dipendenza detta cioccolismo!
Un po’ di storia…
Originario dell’America, presso i Maya il cioccolato veniva chiamato kakaw uhanal, ovvero “cibo degli Dei” ed aveva addirittura significati simbolici e religiosi. Nel 1502 avvenne il contatto del cacao con la civiltà europea: Cristoforo Colombo durante il suo quarto e ultimo viaggio in America sbarca in Honduras dove ha l’occasione di assaggiare una bevanda a base di cacao; al ritorno, portò con sé alcuni semi di cacao da mostrare a Ferdinando e Isabella di Spagna, ma non diede alcuna importanza alla scoperta, probabilmente non particolarmente colpito dal suo gusto amaro.
Solo con Hernàn Cortéz si ha l’introduzione del cacao in Europa in maniera più diffusa. L’imperatore Montezuma, scambiando infatti Cortéz per un’attesa divinità, lo accoglie a braccia aperte e gli offre un’intera piantagione di cacao con i relativi proventi. Nel 1528 Cortéz porta in Spagna alcuni semi di cacao, recandoli in dono a Carlo V.
Per tutto il Cinquecento il cioccolato rimane un’esclusiva della Spagna, che ne incrementa le coltivazioni. Il cioccolato veniva sempre servito come bevanda, ma gli Europei, e in particolar modo gli ordini monastici spagnoli, depositari di una lunga tradizione di miscele e infusi, ci aggiunsero la vaniglia e lo zucchero per correggerne la naturale amarezza e tolsero il pepe e il peperoncino.
La tradizionale lavorazione per la produzione delle tavole di cioccolato solide, anch’esse di origine azteca, viene importata nella Contea di Modica, allora protettorato spagnolo. Nel Seicento il cacao arriva in Toscana per merito del commerciante di Firenze Francesco d’Antonio Carletti, che diffuse i così detti “semi delle Americhe”.
Nel 1606 il cioccolato veniva prodotto in Italia nelle città a Firenze, Venezia e Torino.
Nel corso de XVII secolo il cioccolato divenne un lusso diffuso tra i nobili d’Europa e gli Olandesi, abili navigatori, ne strapparono agli Spagnoli il controllo mondiale e il predominio commerciale.
Nella Venezia del Settecento nascevano le prime “botteghe del caffè” (o coffee house), antesignani dei nostri bar; esse erano, certamente, anche “botteghe della cioccolata” e facevano a gara per modificare la ricetta esistente inventando nuove versioni. Fino a tutto il XVIII secolo il cioccolato viene considerato la panacea di tutti i mali, e gli si attribuiscono virtù miracolose.
Hanno avuto una passione per il cioccolato innumerevoli personaggi storici, tra loro re, imperatori, musicisti, scrittori e papi.
- Papa Pio V, benché inflessibile per certi versi, nel 1569generò scalpore consentendo nei periodi di digiuno la consumazione di una tazza di cioccolata al giorno, adducendo come motivazione il fatto che fosse liquida.
- Madame de Maintenon, sposa del Re Sole.
- Le favorite di Luigi XV.
- Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI, che viaggiava sempre col suo cioccolataio personale.
- Voltairesembra bevesse una dozzina di tazze di cioccolata al giorno, per combattere la debolezza in tarda età.
- Carlo Goldoninelle sue commedie elogia in vario modo la bevanda.
- Wolfgang Amadeus Mozartcanta il suo desiderio di cioccolata in Così fan tutte.
- Grandi appassionati: Čajkovskij, Strauss, Stendhal, Goethe, Leonardo Sciascia, Alessandro Manzoni, la marchesa de Sèvigné, Gabriele D’Annunzioe Fidel Castro.
Il gelato al cioccolato: quale scegliere?
E’ dura la vita di noi golosi…La Gelateria il Bacio ha selezionato le migliori materie prime e le basi per la produzione di diverse varianti di gelato al cioccolato.
Fondente: molto scuro, quasi rosso, essendo privo di latte può essere consumato anche dagli intolleranti al lattosio. Recentemente è stato presentato anche con variegatura alla cannella e arancia, creando un piacevole contrasto con il gusto amaro del cioccolato.
Cioccolato al latte: di una colorazione più chiara e meno croccante è più pastoso del fondente, si scioglie in bocca lasciando un aroma dolce e vanigliato, con un delicato profumo di latte.
Cioccocrok: mousse di gelato al latte, pannoso e semifreddo, reso croccante da una gustosa granella di nocciole e variegato con crema di cioccolato liquido.
Cioccolato bianco: cremoso e delicatamente dolce grazie al burro di cacao, alla vaniglia e al latte.
Golosa: vera specialità della Gelateria Il Bacio, è a base di nocciola e cioccolato al latte, è un gusto pieno, dolce e cremoso, intenso che ricorda la gianduia. Da provare almeno una volta nella vita… dopodiché è difficile lasciarlo!
Gli abbinamenti
Senz’altro il gusto del cioccolato viene esaltato dal fior di latte e dalle creme in genere, magari con panna montata. Ottimi anche gli abbinamenti la frutta, come la fragola. Una nota a parte merita il fondente con la menta: delizioso! Per qualcosa di speciale: cioccolato, caffè e panna montata!