Procopio dei Coltelli: il gelato degli intellettuali
Figura di grande fascino nella storia del gelato è Francesco Procopio Cutò, o dei Coltelli, cuoco e innovativo gelatiere, più noto in Francia con il nomignolo de Le Procope.
Nato in Sicilia (a Palermo o Acitrezza) nel 1651 ,emigrò a Parigi nel 1686, facendo apprezzare il suo gelato ai maggiori personaggi di spicco della politica e della cultura francese.
Strategicamente collocò la sua attività, Le Café Procope, proprio di fronte al teatro della “Ancienne Comédie Francaise” che in breve divenne luogo di ritrovo e caffè letterario tra i noti d’Europa. Nei due secoli successivi potrà vantare tra i suoi clienti Voltaire, Napoleone, Balzac, Victor Hugo Robespierre, Diderot, D’Alembert, Benjamin Francklin: non è improbabile che sui tavolini di questo “bar” siano stati stesi trattati e pagine dell’Encyclopédi
Sito ancora al numero 13 di rue de l’Ancienne Comédie, il locale è ancora oggi visibile anche se divenuto un ristorante.
Il successo del Cafè è legato soprattutto alla qualità e alla varietà dei gelati proposti.
Procopio, sostituendo lo zucchero al miele e aggiungendo un po’ di sale per far durare più a lungo il ghiaccio, offriva “acque gelate” (granite), gelati di frutta al limone o all’arancia, sorbetti di fragola. Queste rinfrescanti prelibatezze gli permisero di ottenere non solo la cittadinanza francese, ma il riconoscimento del “Re Sole” Luigi XIV in persona che donandogli le “lettere patenti”che lo rendeva produttore esclusivo, il monopolio cioè per la produzione e la commercializzazione dell’amato gelato.